“Con il termine ispirazione si intende una particolare eccitazione della mente, della fantasia o del sentimento che spinge un individuo a dar vita ad un’opera. In molte culture si ritiene che l’ispirazione sia l’azione di uno spirito divino o soprannaturale nell’uomo che si manifesta tramite visioni o rivelazioni.”
Pensieri sciolti allo sbaraglio (senza imbriglio che ripiglio)
Il bosco, l’ultimo bosco, il primo nuovo bosco.
Acqua. Ma acqua che diventa verde albero, che fà ombra, che alza l’umidità, che diventa altra acqua, acqua verde, e aria, aria pulita di bosco, priva di inquinanti.
Bambini che arrivano e si sentono nel loro elemento naturale, come noi che stiamo meglio con le mani nella terra e con i piedi sulla terra, nudi, callosi, felici.
Tempo. Sogno un luogo fuori dal tempo, dai giorni della settimana, dal lunedì e dalla domenica, fuori dalle sveglie, alle 8 o alle 11. Sveglia secondo il ritmo del corpo, che è della natura, che è nostro, non imposto, sveglia per la luce e sonno per il buio, umili galline umane per scelta.
Antitumorali naturali sono questi, uscire dallo stress imposto, che ci crea sofferenza, voglia di fuggire, di vivere altrimenti e altrove. Ma l’altrove non dev’essere lontano, no; perchè creare altri shock, nuovi luoghi lontani, nuovi climi per i nostri corpi sfigatamente perfetti? viaggi si, tanti, ma cuore, sì, stabile in un punto, in un luogo.
Una fede profonda, in un’idea fissa, vedendo finalmente Dio in Noi perchè di nuovo parte della creazione, della ri-creazione, recreo, arricriarisi, creare e godere contemporaneamente. Meraviglioso!
Ecco, eco, oche, oikos, chiosco (ci apriamo un chiosco qui al Simeto??)
Costruire e rimboschire, case mobili che si spostano da un terreno all’altro man mano che il bosco avanza, che gli alberi prendono i loro spazi, case che si avvicinano tra loro o si allontanano, in base alla simpatia, all’energia.Case esposte a sud, poi a est, poi a ovest, o perchè non a nord, in base a come stai, al periodo dell’anno, a ciò che ti commuove di più tra un tramonto, un’alba o un mezzogiorno infuocato.
Poi una cinquantina di persone..allora si un’ecovillaggio, un luogo da cui non ci possono cacciare, una tribù, un’identità crescente, positiva e influente, che poi si espande, 100 persone,anziani e madri e padri consapevoli..
E avere tutte le fasce d’età, un grande consorzio clandestinamente ufficiale, un nuovo paese, una colonia, noi coltivatori di un’idea.